17 Apr ARCOPLASTICA: RICICLO È LA PAROLA D’ORDINE PER IL FUTURO
Arcoplastica, vivace realtà piemontese operante nel settore della plastica con oltre 50 anni di storia alle spalle, si è evoluta nel tempo ampliando i propri settori di riferimento – l’alimentare in primis – e riuscendo a intercettare le tendenze future del packaging grazie a una forte propensione all’attività di Ricerca e Sviluppo.
Oggi l’azienda di Andezeno può contare su una forza lavoro di circa 130 dipendenti che operano in uno stabilimento di 26.000 mq proponendosi come un partner in grado di ascoltare le richieste dei clienti e di guidarli verso le soluzioni più adeguate sotto il profilo della fattibilità economico, delle prestazioni e della sostenibilità ambientale.
E proprio la sostenibilità è al centro della filosofia di un’azienda che, pur avendo nel nome il termine “plastica”, oggi ampiamente e spesso indiscriminatamente sovrapposto all’idea di inquinamento, lavora per garantire da un lato prestazioni sempre più elevate – che nel confezionamento alimentare si traducono in riduzione degli sprechi, protezione, sicurezza e allungamento della shelf life dei prodotti – e dell’altro per investire nella cultura del riciclo e quindi dell’economia circolare, certa che sia questa la soluzione su cui puntare del prossimo futuro.
Per Arcoplastica il riciclo è al tempo stesso una scelta etica e un vantaggio economico: la sostenibilità risiede nel riutilizzo delle risorse, reso possibile dal recupero sempre più efficiente degli imballi e delle vaschette alimentari, arrivando a un modello “tray to tray” virtuoso come quello già ampiamente realizzato e con successo del “bottle to bottle”.
Sostenibilità nelle soluzioni di imballaggio
Arcoplastica serve numerosi settori merceologici nel panorama alimentare, prevalentemente quello dei salumi affettati, seguito da formaggi, dolciario, piatti pronti e capsule di caffè. Nell’ottica della
Nell’ottica della sostenibilità, le soluzioni proposte si articolano principalmente in tre filoni:
– monomateriali ad alta barriera: frutto dell’attività di Ricerca e Sviluppo interna che ha permesso di mettere a punto monopolimeri pronti al riciclo, come PET, C-PET e PP monobarriera, aventi una permeabilità ai gas equiparabile a quella dei materiali multilayer tradizionali a base di EVOH. Il plus dei monomateriali è la maggiore facilità di riciclo, realizzabile ad esempio con sistemi meccanici che rendono il processo più economico; bioplastiche compostabili, anche ad alta barriera. In particolare il PLA (acido polilattico), estruso e termoformato dall’azienda di Andezeno da oltre un decennio, viene declinato in strutture multistrato ad alta barriera, paragonabile a quella dell’EVOH, mentre per i piatti pronti e le capsule del caffè vengono proposte strutture multistrato a barriera compostabili e termoresistenti (+90° C). Per quanto riguarda l’aspetto della sostenibilità, questi materiali sono da smaltire nella porzione dell’organico indirizzata agli impianti di compostaggio industriale;
– vaschette di carta: un’altra tipologia di packaging ottenuta grazie alle tecnologie di termoformatura Arcoplastica. Conferibili nella raccolta carta, queste vaschette termosaldabili, con diversi gradi di pelabilità e personalizzabili grazie alla stampa esterna e/o interna, hanno strutture “a barriera” ai gas. Sono particolarmente apprezzate nel confezionamento di affettati laddove si intenda conferire al prodotto un valore di innovazione “green”.
Per guidare il cliente ad individuare la soluzione di packaging più idonea alle proprie esigenze ma improntata ad una maggiore sostenibilità, Arcoplastica offre un servizio di diagnosi tecnica degli imballaggi. Lo scopo è massimizzare all’interno delle vaschette la quantità di materia prima proveniente da riciclo con la conseguente riduzione dell’impiego di plastica vergine, ridurre gli spessori per immettere meno plastica sul mercato e semplificare i materiali, perché i monomateriali, come detto, sono più facilmente riciclabili. Il servizio diagnostico mira anche a proporre formulazioni e formati su misura, e alla valutazione di fattibilità per l’impiego di vaschette in materiali compostabili o in carta riciclabile.
Sostenibilità nella produzione
L’impegno di Arcoplastica nell’ambito della sostenibilità si esprime, oltre che sul fronte dell’offerta delle soluzioni di packaging, anche sul processo produttivo. L’azienda piemontese ha massimizzato l’impiego di materia prima proveniente dalla filiera del riciclo della plastica, una quantità che ogni anno arriva a 3.000 tonnellate provenienti dalla raccolta differenziata, pari a 100 milioni di bottiglie, utilizzandola per produrre vaschette per alimenti in R-PET che contengono fino al 90% di materiale post consumo. Nel 2022 ha per questo acquistato un nuovo silo da 125 t per la gestione dei flakes di bottiglia ed uno sterilizzatore/decontaminatore per il loro trattamento che permette la realizzazione di film in R-PET interamente da materiale riciclato, idoneo al diretto contatto con l’alimento (EFSA Approved). L’attenzione alla sostenibilità si esprime anche attraverso il riutilizzo degli sfridi di lavorazione. In linea con il motto “Zero waste”, un nuovo reparto di macinazione di materie plastiche, inaugurato a maggio 2020 comprensivo di tre mulini di macinazione di ultima generazione, ha permesso ad Arcoplastica di estendere la capacità di rivalorizzazione fino a 3,5 tonnellate giornaliere recuperando la quasi totalità dei residui provenienti dal ciclo produttivo. Il riutilizzo si concentra soprattutto sui materiali di risulta a base di polietilentereftalato (PET), che rappresenta il 55-60% del packaging prodotto, e polipropilene (PP), generati in coda agli impianti di estrusione e alle linee di termoformatura. La valorizzazione dei rifiuti di lavorazione e la capacità di convertirli in risorsa anziché in costi è quindi al centro della filosofia di un’azienda che, come illustra chiaramente il suo logo ispirato all’economia circolare, si rifà ad un’idea di imprenditoria etica.
Sostenibilità ambientale
La scelta sostenibile non può prescindere dallo stabilimento produttivo di Andezeno, sul quale negli anni si sono fatti investimenti per incrementare l’impiego di risorse energetiche da fonti rinnovabili, riducendo e monitorando gli impatti ambientali più significativi. Si inscrivono in questo capitolo l’installazione di un impianto fotovoltaico della capacità di 140 kW, attualmente in fase di espansione, l’ottenimento della riduzione di emissioni in atmosfera del 35% in un anno grazie all’ammodernamento degli impianti, il calo dei consumi energetici (-7,5%) imputabile all’efficientamento energetico e l’adozione di un impianto di trigenerazione del valore di 800.000 €, a partire da fine 2021, capace di generare il 20-25% del fabbisogno di corrente interna oltreché l’acqua calda in inverno e quella fredda necessaria al raffreddamento delle macchine, che consente un significativo risparmio limitando il ricorso a impianti di refrigerazione.
I risultati ottenuti finora sono testimoniati dalla certificazione ambientale ISO 14001, ma continua lo sforzo per individuare nuove soluzioni mirate all’ulteriore riduzione della quantità di rifiuti, al contenimento dei consumi energetici e alla formazione e sensibilizzazione sul tema della sostenibilità di personale interno, appaltatori e terzisti. Un impegno a tutto tondo quello di Arcoplastica, che traccia la via per una soluzione complessiva e ampia del “problema plastica”, capace di tenere insieme prestazioni, fattibilità economica e sostenibilità ambientale.
Laura Sbarato
Articolo pubblicato su Industrie Alimentari, Aprile 2023
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